Tutti conosciamo l’Olio Extravergine di Oliva, le sue proprietà benefiche, ma conosciamo davvero tutti i falsi miti che si celano dietro a uno dei prodotti fiore all’occhiello dell’Italia?
L’olio più è verde più è buono
Questa è forse una delle credenze (errate) più radicate. L’indice di qualità dell’olio non è infatti riconducibile al colore ma dipende da vari fattori come il grado di maturazione delle olive ma anche le condizioni di lavorazione in frantoio. Per questo un olio sarà di ottima qualità sia che il suo colore tenda al verde intenso, sia che tenda al giallo colorato.
Un olito torbido è sinonimo di buona qualità
Anche questo è un falso mito: un olio non filtrato infatti è di qualità solo se le olive dalle quali è prodotto sono olive di qualità. La differenza dall’olio filtrato sta nel deterioramento. Un olio non filtrato deve necessariamente essere consumato nel periodo indicato sull’etichetta.
L’olio evo non scade mai
L’olio extravergine di oliva non è eterno! L’etichetta posta sulla bottiglia è ovviamente un termine minimo di conservazione ma con il passare del tempo il prodotto perde i suoi pregi, organolettici e nutraceutici. Per questo è sempre consigliabile acquistare la quantità giusta di olio necessaria e utilizzare quello più “vecchio” per cucinare.
L’olio extravergine non è adatto per friggere
In verità è proprio il contrario! L’olio Evo infatti resiste molto bene alle alte temperature e quindi è un ottimo prodotto per friggere. L’unica accortezza è quella di utilizzare un extravergine delicato in quanto il gusto dell’olio Evo in genere è piuttosto marcato.
Se d’inverno congela è sicuramente un olio extravergine
Anche l’olio Evo congela ma non è il solo. Per questo motivo non si può dunque affermare che se un olio congela è un extravergine. In generale comunque l’olio non ama le forti variazioni di temperatura e per questo è consigliabile non tenerlo in un luogo troppo freddo o in uno troppo caldo.
Se l’olio “pizzica” vuol dire che è acido
In realtà la sensazione del “piccante” dipende dalla varietà e dalla maturazione del frutto che comunque non è percepibile e livello gustativo. Amaro o piccante sono due sensazioni scaturite dalla presenza di sostanze polifenoliche benefiche per la salute. Maggiore è la quantità di queste sostanze, maggiore è la sensazione di amaro e piccante.